domenica 30 novembre 2014

La ricerca storica 2 -- Bergamo

Nel Trecento a Bergamo
c'erano circa 40 torri nobiliari
Per Milano e i Visconti della generazione 1325 il materiale di ricerca è stato abbondante (ne parlo in questo post). Contraddittorio, ingannevole e insidioso, ma quantomeno abbondante. Per il magister Jacopo de Apibus detto Crotto e Nera da Vertova (i personaggi dell'area bergamasca) il lavoro è stato più tortuoso e difficile.

Gli insediamenti romani di Bergamo (B.Belotti)
Primo e insostituibile testo di partenza è stata la versione aggiornata della Storia di Bergamo e dei Bergamaschi di Bortolo Belotti; molte delle informazioni generiche sulla situazione della città, sui personaggi in vista e sull'organizzazione in vicinie vengono da qui, così come gli spunti sull'Inquisizione bergamasca nel primo Trecento.
A partire da questo, grazie a Google Books ho potuto agevolmente consultare molti autori e testi menzionati da questa fonte storiografica - per brevità menziono soltanto le Memorie istoriche della città e chiesa di Bergamo del Ronchetti, l'Effemeride sagra e profana di Donato Calvi e un libello sulla vita di Alberico da Rosciate. Grazie alle lunghe sessioni di studio e ai prestiti interbibliotecari alla biblioteca di Sarnico e Ponte Nossa, ho poi messo le mani sull'utile libro (per quanto datato e non poco fazioso) delle biografie dei Vescovi di Bergamo, sui lavori di Andrea Zonca e su quelli di Maria Teresa Brolis, grazie ai quali ho potuto farmi un'idea sulla condizione femminile in quel periodo, sia dentro che fuori dall'ambito lavorativo.

Ho preso spunto dai processi ereticali di Gandino nel
primo Trecento per il filone inquisitorio del romanzo.
Per la documentazione sulle vicende di Nera sono state fondamentali anche le ricerche di Alma Poloni sull'area dell'Alta Val Seriana e l'esaustiva opera di Paolo Nobili sul paese di Vertova nel tardo Duecento. Informazioni più specifiche sui singoli paesi e le dinamiche fra di essi sono emersi consultando pubblicazioni di antropologia e storia dei paesi di Gandino, Clusone, Ponte Nossa, Parre e Angolo Terme, segnalatemi da gentilissimi eruditi locali come Sergio Castelletti, Renata Carissoni, Pietro Gelmi, Angelo Giorgi e altri ancora, che ho avuto il piacere e la fortuna di incontrare - a ovvia smentita, sono orgoglioso di sottolineare, di qualsiasi luogo comune circa la chiusura e il disinteresse per la cultura dei valligiani.

Parlando del laboratorio e dell'attività tintoria di Nera (che tanti lettori mi additano a "parti preferite" nel romanzo), i miei principali debiti documentari sono per una raccolta di saggi: Commercio nella Lombardia medievale, insieme a Medioevo simbolico e ai vari saggi del Mulino sull'abbigliamento, la cucina e il contado medievale. Anche qui, incalcolabile è stato l'apporto documentario di Google Books, con il quale è sufficiente inserire chiavi di ricerca come "Guado" e "medioevo" per ottenere una quantità pressoché infinita di materiale di approfondimento su qualunque campo (purché tali fonti si maneggino sempre con la dovuta accortezza). 

Il Donatus, l'antico libro di testo su cui Crotto
interroga i suoi alunni ne Le colpe dei padri
Online ho trovato una discreta quantità di materiale su Venturino de Apibus, ma molto meno su suo fratello Jacopo. Per ricostruire a grandi linee la biblioteca che i maestri della Scuola de Apibus dovevano avere a disposizione per il loro insegnamento, e per capire su quali letture il mio protagonista poteva aver costruito la sua formazione, mi sono affidato alla competenza del prof. Giuseppe Frasso, docente di Letteratura Italiana medievale all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e le ho integrate con i saggi di storici anglosassoni sulla scuola e l'insegnamento in età comunale, rintracciati online (ad esempio questo), sia sulla celluloide dell'emeroteca della Biblioteca Sormani di Milano, oltre che naturalmente sui volumi della ricchissima biblioteca dell'Università Cattolica.

Targa marmorea presso la scomparsa
basilica di Sant'Alessandro
Ricostruire la fisionomia della città di Bergamo nel 1300 è stata un'impresa lunga, dolorosa e purtroppo non esente da imprecisioni. Due di esse sono emerse alcuni mesi fa dal confronto con la prof.ssa Maria Teresa Brolis (senza dubbio una delle maggiori conoscitrici del medioevo bergamasco, nonché autrice di alcuni dei saggi che avevo studiato) dopo la sua lettura de Le colpe dei padri. Imprecisioni tutto sommato modeste: nella mappa interna al romanzo, è errato l'orientamento della basilica di S. Alessandro (una chiesa che non esiste più da cinque secoli), e la mia descrizione di Porta S. Alessandro non è corretta. Sul resto della ricostruzione storica, tuttavia, la ricercatrice ed ex docente universitaria mi ha fatto i complimenti e non solo: nel passato settembre mi ha addirittura proposto un sodalizio per la scrittura del seguito delle Colpe. Questa offerta inaspettata mi ha insieme sorpreso, onorato e spronato a credere ancora maggiormente nel mio progetto di divulgazione storica attraverso romanzi d'avventura.

Citare la sitografia per intero sarebbe inutilmente lungo, ma oltre alle generiche piattaforme di ricerca come Google Books e Academia.edu, almeno due siti meritano una menzione diretta per l'importanza che hanno rivestito nel buon esito della mia ricerca. Il primo è stato il principale punto di riferimento sul piano linguistico, topologico e folkloristico per i capitoli di ambientazione bergamasca: il sito del Ducato di Piazza Pontida. Questa insigne organizzazione culturale orobica ha preso contatto con me alcuni mesi dopo la pubblicazione delle Colpe: oltre a dedicarmi un'elogiativa recensione, mi ha anche proposto una collaborazione con la sua testata storica, il Giopì, per scrivere articoli di approfondimento sul medioevo bergamasco. 
La seconda menzione d'onore è per Mille e una Bergamo, blog dedicato al passato e al presente di Bergamo, di una completezza, un'accessibilità e una qualità in cui raramente mi sono imbattuto altrove sul web. Da questo sito ho attinto spunti sia di ricerca che di immaginazione: ad esempio, la scelta di Borgo Canale come territorio dell'avventuriero notturno Scürfósk è scaturita dalla lettura di un articolo di itinerario turistico presente nel blog.

Ricostruire percorsi di ricerca durati un intero anno non è facile per me, soprattutto considerando la mia scarsissima memoria e la totale assenza, nel mio cammino di documentazione, di un piano ordinato o di una supervisione. In questo articolo ho a malapena sbocconcellato gli argomenti principali, tacendo innumerevoli fonti, saggi e contributi orali. Tuttavia, mi è sufficiente permettere al lettore di avere un'idea generale, uno scorcio bibliografico di ciò che ha nutrito Le colpe dei padri.
Per qualunque approfondimento o richiesta, sono a disposizione.

Buon proseguimento e buone letture!

Sul mio scaffale, la mensola dove raccolgo i testi di grande formato su Bergamo si è incurvata per il peso.

martedì 4 novembre 2014

Novembre 2014 - aggiornamento e calendario eventi

A un anno esatto dall'inizio della stesura, Le colpe dei padri ha già raggiunto un bel numero di lettori! Dopo soli cinque mesi dalla pubblicazione, l'editore Emanuele Pagani si è sbilanciato in un'indiscrezione. La certezza non arriverà prima dell'anno prossimo, ma il volume degli ordini del distributore suggerisce che il mio romanzo sarà uno dei più grandi successi di vendite di Silele edizioni. 

Best-seller alla libreria IBS di Via XX settembre, Bergamo
Per uno scrittore esordiente, pochi piaceri sono paragonabili a vedere il frutto delle proprie fatiche esposto sugli scaffali delle librerie, accanto ai nomi familiari dei grandi scrittori italiani e stranieri. Una curiosità a questo riguardo: per ragioni alfabetiche, un mio vicino ricorrente nel reparto Narrativa storica è peraltro Franco Forte, di cui lessi l'ottimo manuale di scrittura proprio prima di mettermi a scrivere le Le colpe dei padri. Per rendere perfetto il quadro, in diverse librerie della bergamasca (tra cui IBS Bergamo e Feltrinelli Orio al Serio) e di Milano (Libreria del Corso, in corso Buenos Aires), addirittura il libro è finito nella colonna dei best-seller!
E mentre sono cominciate le prime ricerche per la stesura del secondo volume dell'opera (argomento di uno dei prossimi post), ottobre è tramontato ed è cominciato novembre, un mese che sarà ricchissimo di attività e presentazioni. Ecco dunque il calendario: 

  • Sabato 8 novembre, ore 18:00. Nella giornata centrale della Rassegna della Microeditoria di Chiari (BS) presenterò il mio romanzo nella bellissima Sala Morcelli. Sarà mio interlocutore il mio editore, Emanuele Pagani; dopo la presentazione sarò a disposizione per chiacchiere e autografi presso lo stand di Silele nella zona Espositori.
  • Domenica 9 novembre. Per buona parte della giornata conclusiva della Rassegna della Microeditoria di Chiari (BS), timbrerò con il sigillo di Azzone le copie dei lettori allo stand di Silele Edizioni.
  • Venerdì 14 novembre, ore 20:45. Da un'iniziativa della biblioteca del paese, nel grande Auditorium di Montello (BG), presenterò Le colpe dei padri insieme a due docenti del Liceo Scientifico Federici di Trescore, tra cui il mio ex professore di religione, Gian Mario Vitali. 
  • Giovedì 20 novembre, ore 11:00. Nella Sala consiliare di Magenta (MI) terrò una presentazione/lezione a quattro classi del Liceo Quasimodo, approfondendo i temi della vita quotidiana nel medioevo.
  • Venerdì 21 novembre, ore 21:00. Nel ciclo "Incontri con giovani autori" della Biblioteca Comunale di Cenate Sotto (BG), alle ore 21:00 presenterò il mio libro insieme al prof. Giosuè Berbenni. 
  • Sabato 22 novembre, ore 17:30. Per la prima volta fuori dalla Lombardia, presenterò Le colpe dei padri alla libreria Labirinto di Casale Monferrato (AL). Il mio illustre interlocutore per l'occasione sarà Roberto Coaloa, giornalista del Sole 24 ore e docente all'Università Statale di Milano.
  • Sabato 29 novembre, ore 17:30. Finalmente nella mia zona! Presso la splendida pinacoteca di Sarnico (BG), presenterò il mio romanzo nel paese in cui sono cresciuto.

Cangrande della Scala, dedicatario della terza cantica della Divina Commedia...
Nonché uno dei più insidiosi nemici di Azzone Visconti.

Nella speranza di incontrarvi presto, un grande abbraccio a tutti! 

venerdì 25 luglio 2014

Aggiornamento di mezza estate

Ciao a tutti!

Ricordo che è esistito un tempo in cui d'estate si sgobbava di meno che durante il resto dell'anno; se davvero un simile tempo è esistito, è parecchio lontano. 
Chiacchierata-presentazione alle aspiranti Guide di Bergamo, 12/06/2014
Non che abbia da lamentarmi: gli ultimi due mesi sono stati pienissimi di soddisfazioni, eventi, scoperte e prime volte! Ho conosciuto persone straordinarie, che sinceramente non credevo esistessero davvero, abituato da questi tempi ad aspettarmi a ogni passo fregature o, nel migliore dei casi, svantaggiosi do ut des.
Invece mi sbagliavo.
Paolo Moschini, presidente del Gruppo Guide Turistiche di Bergamo, è senza dubbio la prima di queste persone: mai visto originalità, disponibilità, allegria e competenza promozionale a un grado simile in una sola persona. 

Presentazione a Vertova, 21/06/2014
I membri dell'associazione dei commercianti Arti & Mestieri di Vertova seguono a ruota: è incredibile che basti davvero un panino, una grappa e quattro chiacchiere con la simpatica barista del posto per iniziare un'avventura in un paese conosciuto solo nelle sue vestigia medievali! Di questo devo ringraziare Anna, Cristina, Elena e gli altri per l'eccellente organizzazione e la scelta della splendida cornice, e il prof. Franco Irranca per la coltissima introduzione storica. 

Presentazione a Ponte Nossa, 19/07/2014
Come non menzionare poi Ponte Nossa, culla del ramo materno della mia famiglia, e l'evento nella sala del Consiglio del Comune organizzata dall'assessora alla cultura Simona Pezza, il sindaco Stefano Mazzoleni e tutti i membri della Commissione Bibliotecaria, tra cui Sara, Daniele, Laura, Massimiliano e la simpaticissima presentatrice Maria Teresa (che alla fine mi sorprende con la domanda che tutti gli scrittori temono: "Cosa c'è tra la prima e l'ultima frase del tuo romanzo?") 

La lista di ringraziamenti e menzioni certamente dovrebbe andare avanti e comprendere le persone legate direttamente alle iniziative di promozione dell'Editore, ma siccome in tal senso stiamo preparando nuove attività, mi terrò qualche sorpresa per gli aggiornamenti futuri.


Intanto, mi preme sottolineare l'aspetto eccezionale di quanto sta accadendo a Le colpe dei Padri: questo libro sta sollevando l'attenzione della gente. Non pensiate che sia una cosa normale, perché non lo è affatto - e men che meno in questo periodo. La norma è che di un libro d'esordio come questo, con un piccolo editore come questo, vengano vendute un numero di copie commisurato al numero di amici e parenti dell'autore. Nei mesi successivi, sarà il gradimento di questi lettori a determinare il successo o l'arenarsi delle vendite. 
Presentazione all'Henry's Cafè di Milano, 19/06/2014
Invece, quello che sto vedendo è certamente da un lato il sostegno e la lettura da parte dei miei conoscenti diretti, ma anche un genuino e spontaneo interesse da parte di lettori che non conosco affatto, che acquistano il libro alle mie presentazioni perché trascinati dal mio (evidente) entusiasmo, oppure nelle librerie, attratti dalla copertina, dal titolo o dalla lettura di qualche recensione. 
Questo senza dubbio è un buon segnale, la constatazione di aver fatto un buon lavoro in fase decisionale, ma non basta: il fulcro vero della questione, il fattore che determinerà nei prossimi mesi la fortuna o la sventura del romanzo è un altro. Come dice spesso mio fratello Francesco (manager e sushi-chef di indiscussa abilità), la migliore strategia per emergere è la più semplice di tutte: il passaparola. Sono convinto che abbia ragione: che si tratti di sushi o di libri, la soddisfazione spontanea di chi ha provato qualcosa in prima persona è lo strumento più potente, che si tratti di sushi o di libri. E i feedback che mi arrivano ogni giorno, siate voi amici di vecchia data oppure lettori che fino a un mese fa non mi conoscevano, sono emozionanti e incoraggianti. Diffondeteli ogni volta che ne avete occasione: in questo modo aiuterete non solo questa storia, ma mi darete la possibilità di continuare a raccontare.

Ecco, ora ho voglia di sushi...


Per luglio è tutto, al prossimo aggiornamento. Che andiate al mare o in montagna, che siate disoccupati oppure oberati di lavoro in ufficio, ricordatevi di avere sempre con voi un libro: ogni cosa sarà un pochino più bella.

Buona estate a tutti!

giovedì 17 luglio 2014

Habemus Ebook


Cari amici e lettori, oggi è il giorno che tanti di voi attendevano: Le colpe dei padri è anche un ebook!

Il responsabile di Silele Edizioni, Emanuele Pagani, ha scelto di specializzarsi in editoria tradizionale. Siccome tenevo molto ad avere il romanzo anche in forma elettronica, in sede di stesura contrattuale ho chiesto e ottenuto di rimanere proprietario dei diritti di pubblicazione digitale. 

Narcissus: la mia piattaforma di self-publishing
Da tempo, infatti, conosco l'esistenza di piattaforme di self-publishing molto serie e professionali, che mettono a disposizione moltissimi strumenti utili e risparmiano molti mal di testa gli autori. Giorgio Ponte, mio amico e collega tutor del corso di Alta Formazione "Il piacere della scrittura" della Cattolica di Milano, mi ha fortemente consigliato Narcissus. Come non tenere conto del suo paradigmatico caso personale? Il romanzo Io sto con Marta ha venduto migliaia di copie in pochi mesi proprio su questa piattaforma, al punto da attirare l'attenzione di tutte le maggiori case editrici d'Italia. Insomma, se Giorgio oggi ha un contratto firmato con Mondadori, direi che Narcissus non dev'essere poi una brutta scelta! 

Ebbene, ho affidato il mio testo alle abilissime mani del Nuovo Gruppo Grafico per trasformarlo in un Epub di qualità, ieri ho aperto un account Narcissus et voilà: l'ebook de Le colpe dei padri è oggi già pronto per il download presso alcuni dei maggiori store online: 


E poco per volta, nei giorni a venire seguiranno anche Itunes, Google Play e le altre piattaforme di acquisto online. Mentre preparo una pagina mirata (e termino i post ancora in sospeso sulle presentazioni fatte finora), gioite insieme a me: 

HABEMUS EBOOK!

Un grande saluto di buona estate a tutti!


venerdì 13 giugno 2014

Un libro, tre protagonisti

Una delle priorità silenziose di questo lavoro è stata mostrare la società della Lombardia nel primo Trecento. Che tipo di narrazione mi conveniva utilizzare? Tra gli esempi celebri a mia disposizione, mi è sembrata più adatta la narrazione per punti di vista, la stessa adottata da George R.R. Martin nel celeberrimo A Song of Ice and Fire, la saga da cui è tratto il serial TV Game of Thrones (attualmente, la mia opera letteraria preferita in assoluto).

George R.R. Martin e il cast di Game of Thrones

Nei capitoli del romanzo ho quindi seguito solo uno dei tre protagonisti per volta, mostrando il mondo attraverso i suoi occhi e facendo trasparire i suoi pensieri per calare il più possibile il lettore nella mentalità (per noi spesso aliena) degli abitanti del medioevo. Altro capitolo, altro protagonista, altro Punto di Vista. Martin è stato il modello fondamentale, ma naturalmente ho dovuto adattare la sua impostazione alle mie esigenze. Le differenze principali sono due: la prima è che, laddove ASoIaF occupava migliaia di pagine e impiegava decine di personaggi Punto di Vista, io volevo concentrare i miei sforzi in uno spazio minore. E il secondo ha a che fare con i ceti sociali: in un luogo immaginario come Westeros ha perfettamente senso mettere in primo piano nobili e cavalieri lasciando il popolino sullo sfondo, ma in un romanzo storico la vita della gente comune ha altrettanto valore e interesse di quanto ne abbia quella dei potenti. Di conseguenza, per completezza, ho deciso che i miei protagonisti sarebbero stati tre: un nobile, un borghese e un plebeo.

Azzone... con qualche anno in più
Azzone Visconti è stato il primo che ho scelto. Erede di una grande casata nobiliare, con un carattere assai più mite della maggior parte dei signori suoi contemporanei, compensato da una ragguardevole intelligenza politica e scampato a una serie di intrighi e faide familiari, la sua storia personale era così affascinante che sembrava gridare: "Come potresti non voler scrivere un romanzo su di me?" E così, il ruolo di protagonista nobile era assegnato. 

Volevo poi che una parte rilevante della narrazione avesse luogo nella città di Bergamo: dopo aver considerato per qualche tempo il giurista Alberico da Rosciate (di una decina di anni più vecchio di Azzone) e Venturino de Apibus (due anni più giovane di Azzone), ho ripiegato sul fratello di quest'ultimo, Jacopo Domenico de Apibus detto Crotto

Il personaggio storico di Crotto lasciò tracce discontinue di sé nei documenti dell'epoca: tra queste, il testamento di suo padre; un rapporto di rispetto e collaborazione con Alberico da Rosciate (nemmeno accertato al 100%); la sua vicinanza a Venturino in un grande avvenimento del 1335, una lettera indirizzata a Luchino e Giovanni Visconti affinché si ricordassero che lui e la sua Scuola erano esentati dalle tasse. Più avanti negli anni, Jacopo riceverà persino una rispettosissima lettera firmata nientemeno che da Francesco Petrarca: il sommo poeta fiorentino gli chiedeva di prestargli un raro volume di Cicerone, avendo Crotto fama di esserne il più grande esperto in tutta Italia. Tuttavia la sua vita privata rimane costellata di interrogativi, come la sua controversa formazione accademica. Fra tutti, c'era un mistero che mi intrigava particolarmente: quello legato al suo appellativo ufficiale. 
Bergamo, città d'origine di Crotto. A destra, torre del Gombito. 
Si ha notizia che Crotto insegnasse alla scuola paterna a partire dal 1323: ciò sarebbe compatibile con un percorso universitario completo; tuttavia, nei documenti Jacopo non riceverà l'appellativo di Doctor che diversi anni più tardi, venendo intanto chiamato soltanto Magister, titolo attribuito anche a individui privi di istruzione universitaria. Era improbabile che Jacopo avesse frequentato l'università in età avanzata, anche se all'epoca questi titoli erano meno univoci di quanto lo siano i loro corrispettivi moderni. Mi piaceva invece ipotizzare una qualche difficoltà di riconoscimento del suo titolo di studi; questa idea era resa più appetitosa dai provvidenziali disordini avvenuti all'università di Bologna proprio nell'epoca in cui Crotto avrebbe dovuto concludere il suo percorso universitario: queste coincidenze andavano a creare il background perfetto per il personaggio ombroso che mi stavo immaginando. In questo modo Crotto è diventato il mio borghese.

Restava vuoto il posto del plebeo. E soprattutto, restava vuoto il posto del protagonista femminile: un romanzo senza donne non è un romanzo che vorrei leggere. Una femmina plebea, dunque; ma c'era un grosso problema: le donne nel medioevo erano estremamente svantaggiate. Avevano pochissima libertà di azione, non ricevevano un'istruzione come gli uomini ed erano costantemente sotto la potestà di un uomo: prima il padre, poi il marito. Dovevo creare una plebea abbastanza interessante da non sfigurare accanto a un'ambizioso spadaccino istruito e l'erede di una delle più potenti signorie dell'epoca. Non si prefigurava un'impresa facile, anche perché non avevo ancora una trama precisa in mente. 

A questo punto è giunta Nera. Già, giunta. In effetti è stato il tassello finale dell'intero puzzle: insieme a lei è giunta l'idea che avrebbe unito tutte le storie dei personaggi. Non avevo le mani legate, stavolta: i documenti medievali non parlano quasi mai delle donne (tanto meno se popolane), quindi avrei potuto inventare pressoché qualsiasi cosa. In effetti è stato meno difficile del previsto: riassumendo molto, ho solo reso la sua vita un inferno e le ho dato la forza andare avanti. Ha preso subito vita, più di tutti gli altri; forse perché loro sono personaggi storici, la loro traccia c'era già. Lei invece è tutta farina del mio sacco, e come personaggio devo ammettere di esserne orgoglioso. 

E voi, chi preferite tra Nera, Jacopo e Azzone?

giovedì 5 giugno 2014

Intervista - Un Dollar0 1000 km

San Donato Milanese, martedì 3 giugno dell'Anno Domini 2014.


Gli amici di Twenty'z Radio mi invitano per la seconda volta a partecipare al loro programma radiofonico dedicato ai libri: Un Dollar0 1000 km.

La scorsa volta avevo parlato sia dei Dieci passi nell'aldilà che del difficile cammino dello scrittore esordiente alla ricerca di uno stile personale e di appigli saldi a cui aggrapparsi nel mare della narrativa italiana. Stavolta invece ci siamo concentrati solo su Le colpe dei padri: ne ho letto dei brani, abbiamo parlato dei protagonisti e dei motivi che mi hanno spinto a sceglierli, ci sono state domande, risposte e sorprese. Come sempre c'è stato spazio per scherzi e lazzi in abbondanza: del resto è questo il bello della crew dei 20'z! 

Il podcast della puntata si può ascoltare gratuitamente a questo link.

Al prossimo aggiornamento! 

venerdì 30 maggio 2014

La ricerca storica 1 - Milano

Colonne di San Lorenzo. 

Il 19 febbraio 1326 Azzone Visconti costeggia questo splendido colonnato romano, di ritorno da alcuni mesi di scorrerie in terre guelfe (pag. 81 di Le colpe dei padri). All'epoca Porta Ticinese era in rovina e aveva una doppia arcata parallela, come le altre cinque Porte principali di Milano; solo tre anni più tardi lo stesso Azzone la farà ricostruire a nartece singolo per meglio difendersi da un nemico di terrificante potere (pag. 380)... ma non è il momento per parlare di quell'episodio.  
Voglio invece affrontare un argomento che sta molto a cuore agli amanti di Milano e in generale a coloro che si interessano della storia del Medioevo: la documentazione storica. Che tipo di ricerca è stato fatto per Le colpe dei padri? Quanto sono affidabili le informazioni sui luoghi, gli eventi e i personaggi che si ritrovano nel mio romanzo? Dove le ho pescate, notizie così lontane?

Questo libro marrone davanti alla basilica di San Lorenzo è il Chronicon di Pietro Azario, un notaio novarese vissuto nel XIV secolo che fu testimone oculare di alcune delle gesta di Azzone Visconti. Altri cronisti del Trecento furono il monaco milanese Galvano Fiamma, il fiorentino Giovanni Villani, il bergamasco Bartolomeo Ossa (la cui opera purtroppo non si è conservata, ma che fa una comparsa a pag. 31), l'Anonimo romano, Bonvesin de la Riva e un paio di altri. Fonti affidabili, dunque? Ahahah! No. Al contrario sono elogiatori spudorati, tendenziosi nel migliore dei casi, mescolatori di causalità e volontà divina come solo gli uomini del Medioevo sapevano essere. Ma a loro modo indispensabili: da loro ho attinto moltissime notizie su particolari concreti e minuti, l'ubicazione di una taverna, i presenti su un campo di battaglia, il prezzo dei beni acquistabili, la descrizione fisica dei personaggi e via dicendo. Altri frammenti li ho pescati dalla letteratura: sonetti, canzoni, romanzi, vite di uomini illustri e persino bolle papali.

Per farmi un'idea coerente dello svolgimento degli eventi, si sono rivelati un poco più affidabili gli storiografi delle epoche successive. Costoro, partendo dalla testimonianza dei cronisti che ho elencato sopra, integravano con documenti d'archivio, testamenti, statuti cittadini e carte notarili. Bernardino Corio, Ludovico Antonio Muratori, il conte Alfonso Giulini e i redattori delle Cronache Bolognesi sono coloro che più mi hanno aiutato in questa categoria. Nel caso qualcuno fosse interessato, ad eccezione del Fiamma e dell'Azario gli autori e le opere che sto nominando si possono leggere gratuitamente su Google Books.

Poi si arriva ai giorni nostri, quando la storiografia diventa una disciplina affidabile e i campanilismi si fanno rarefatti fino a scomparire (quasi); la prospettiva storica dà a ogni cosa la sua giusta misura. Nella fotografia ci sono quindici libri da cui ho attinto informazioni. Non sono tutti quelli che possiedo, eh: solo quelli che ci stavano nello zaino. Il Medioevo occupa quasi tre mensole della mia libreria Billy, in tutto circa sessanta libri. E quelli che ho fotocopiato e preso in prestito dalle biblioteche e dagli studiosi che mi hanno consigliato... sono parecchi di più!

Va detto che il Medioevo mi affascinava fin da piccolo, quindi immergermi in questa gigantesca massa di informazioni non è stato affatto pesante. Anzi, a dirla tutta è stato quasi... inebriante. Prima di pensare ai personaggi e alle loro azioni volevo scoprire ogni aspetto della vita di quel periodo lontano, dalle spezie che i ricchi mettevano nei cibi ai meccanismi delle ruote idrauliche, dal costo della vita di un contadino ai processi di metallurgia e architettura, dall'arte orafa alla profilassi superstiziosa. Nel corso dei mesi, la Lombardia del 1325 ha preso vita nella mia mente al punto che quando facevo ipotesi su un punto cieco della documentazione, e più avanti trovavo un testo che vi gettava luce (è successo decine di volte), scoprivo che indovinavo sempre più spesso; dopo quasi un anno di ricerche ero pronto per rimboccarmi le maniche e cominciare a scrivere. E ho dovuto faticare per obbligarmi: come i miei amici archivisti mi hanno confermato, quando ci si focalizza su una ricerca in modo così approfondito, studiare diventa quasi una droga! In definitiva, solo tra libri e riviste credo di aver consultato circa trecento pubblicazioni, a cui si devono aggiungere per completezza mostre, musei e seminari. Con tutto ciò, sia chiaro, non ho la pretesa di essere un medievista o di aver fatto un lavoro immune da errori; però posso garantire ai lettori un grado di accuratezza  più che dignitosa, adeguata a destare l'impressione di essere immersi in un'altra epoca e in un'altra mentalità:  penso di esserci riuscito ed è tutto ciò che mi interessa!


Riguardo al personaggio di Azzone Visconti e agli eventi che lo portarono al trono di Milano, tutt'oggi mi domando come mai nessuno scrittore gli abbia mai dedicato un romanzo. Le sue vicende personali non sono solo emblematiche di un'epoca: sono uniche. La sua gentilezza d'animo unita alla sua astuzia e alle sue bizzarrie ne fanno un protagonista moderno, complesso e affascinante. Spero di essere riuscito a rendere queste sue caratteristiche e a fargli giustizia! 



Un'ultima nota storica: prima ho accennato all'assedio di Milano nel 1329, di cui Porta Ticinese fu uno dei bersagli principali. Immagino che, spoiler a parte, siate curiosi di sapere com'è andato a finire.

Quello nelle fotografie è il santuario che si incontra subito fuori fuori dall'antica porta medievale. Non fatevi ingannare dall'esterno pesantemente rimaneggiato: la struttura esisteva già ai tempi dell'assedio. All'epoca era un convento femminile, alcune fonti lo riportano come Santa Maria delle Signore Bianche. Fu rinominato con il nome attuale poco dopo la fine di quell'assedio: lo sanno in pochissimi, ma se oggi sul frontone leggete B. Virgini Mariae a Victoria, il merito è di Azzone Visconti.


Grazie di essere passati e ci vediamo presto!

venerdì 23 maggio 2014

Le colpe dei padri - introduzione

Romanzo di formazione? Di avventura? Romanzo psicologico? Giallo storico? Le colpe dei padri è tutte queste cose insieme; soprattutto è un romanzo che descrive nel dettaglio la Lombardia medievale e i suoi protagonisti.
Per i suoi contenuti, Le colpe dei padri è rivolto a un pubblico dai 16 anni in su.

Il tempo della narrazione 

L'Italia del nord nel 1325. Disegno di Fabio Porfidia
Il primo capitolo si svolge nel 1321, tutti i seguenti invece coprono un arco di eventi che vanno dal 1325 al 1329. Si tratta di un periodo oscuro, in cui alle guerre costanti tra la fazione dei guelfi e quella dei ghibellini si aggiunge il raffreddamento del clima globale, portatore di sconvolgimenti climatici e carestie. Non è tutto: in un mondo in cui la gente muore di fame mentre gli alti prelati vestono d'oro e velluti, la guerra all'eresia è all'ordine del giorno. Tra i romanzi storici più famosi ambientati in questo periodo vanno ricordati Il nome della rosa di Umberto Eco (1327) e Mondo senza fine di Ken Follett (1327-1350).

I Protagonisti

Nera da Vertova è nata alla fine del 1313, alla vigilia di un cataclisma climatico di proporzioni continentali: su tutta Europa piovve per quasi due anni di seguito. I fiumi strariparono, le coltivazioni morirono, le bestie selvagge predarono le mandrie; nei racconti dei superstiti a quella carestia, non sono poche le testimonianze di necrofagia e cannibalismo. Dei bambini nati in quel periodo, Nera fu una dei pochi a sopravvivere. Nel 1321, quando il lettore fa la sua conoscenza, è una bambina dalle straordinarie doti; vive nel paese di Vertova, in una valle del contado di Bergamo. Figlia del tintore Tebaldo, Nera è cresciuta in povertà, ma ha il raro privilegio di saper leggere.

Jacopo Domenico de Apibus detto Crotto: nato nel 1300 a Bergamo, nella casa-scuola De Apibus, un illustre istituto in cui si insegna retorica e grammatica latina. Jacopo è il primo di quattro figli cresciuti tra uomini dotti e preziosi tomi di sapere antico. Purtroppo, lui non è come tutti gli altri. Ha una strana malattia che i medici non riescono a curare: dorme pochissimo, mai più di due ore su ventiquattro. La notte è il regno di demoni, streghe e malfattori; tutti chiudono la porta di casa e abbassano la barra, prima di andarsene a dormire. Jacopo non può smettere di pensarci. Cosa farsene, di quelle lunghe notti di tenebre e solitudine?

Azzone Visconti è nato nel 1302, dall'illustre stirpe che cacciò i della Torre da Milano e stabilì la propria egemonia sulla quarta città più grande d'Europa (dopo Firenze, Bruges e Venezia).
Azzone è l'unico figlio maschio di Galeazzo, signore della città: a lui spetteranno le redini del governo, un giorno. Ma la discordia regna tra il dominus e i suoi fratelli Giovanni, Luchino e Stefano, per non parlare del leggendario condottiero Marco, di cui Azzone è stato scudiero per anni. Azzone è sveglio, abile nel guerreggiare e eccellente nell'osservare, ma ha un carattere troppo mite per il ruolo che lo aspetta. Per Azzone, il momento di prendere decisioni dolorose è più vicino di quanto possa immaginare.

La storia 

Il Papa incorona l'Imperatore a Roma.
La narrazione è suddivisa in 18 capitoli, all'interno dei quali il punto di vista è stabilmente affidato a uno dei tre protagonisti. Capitolo dopo capitolo, le loro vicende proseguono in modo apparentemente indipendente; in realtà, sono collegate da un filo strettissimo che diventerà sempre più chiaro nel corso della narrazione. 
Jacopo, Azzone e le loro famiglie, così come il 70% dei personaggi del romanzo sono realmente esistiti; gli altri sono perlopiù persone di umili condizioni, che non hanno lasciato tracce di sé. Nessuno degli eventi della Storia è contraddetto nel mio romanzo: ho fatto del mio meglio per non storpiare nulla di ciò che è successo davvero, e laddove ho inventato qualcosa ho cercato di farlo nel modo più rispettoso possibile della realtà e dei costumi dell'epoca.  

L'obiettivo

Noi uomini e donne del XXI secolo viviamo meglio e più a lungo, siamo più ricchi e istruiti dei nostri avi medievali, eppure ci lamentiamo né più né meno di loro. La lettura è importante perché permette di espandere le proprie vedute; quando si ha a che fare con un periodo storico come il Trecento, questo è doppiamente vero. Il motivo è semplice: una tale dose di violenza e brutalità ci appare come qualcosa di alieno e la tentazione è quella di immaginarcela lontana, qualcosa che capita ad altri e altrove. Per questo ho scelto di mostrare questo periodo storico nei luoghi in cui sono nato e cresciuto. Non la Francia, l'Inghilterra o una sperduta abbazia: nomi famigliari, edifici che ancora esistono e si possono raggiungere e visitare in una giornata di bel tempo, da soli, in famiglia o con gli amici in gita di classe. Luoghi in cui possiamo aver camminato centinaia di volte senza avere la minima idea che la Storia, quella con la S maiuscola, è stata fatta proprio lì.
Se sarò riuscito in questo intento pur scrivendo un'opera scorrevole e interessante, il mio obiettivo sarà raggiunto. Io ho fatto del mio meglio: se ci sia riuscito o meno, dovrete deciderlo voi!

Un saluto e un abbraccio!

sabato 17 maggio 2014

Benvenuto!


Benvenuto!
Sono Livio Gambarini, e questo è il blog dedicato al mio romanzo storico Le colpe dei Padri.

In questo spazio, oltre a notizie e date di presentazioni, eventi e quant'altro, posterò alcuni approfondimenti: curiosità storiche, note bibliografiche, ispirazioni narrative e vicende di scrittura. Un po' di dietro le quinte insomma, per scoprire cosa si cela oltre la carta stampata di questo libro.

Per tutta l'estate 2014 sarò disponibile per organizzare presentazioni, incontri, eventi e quant'altro, senza chiedere alcun contributo di partecipazione. Se vuoi propormi qualcosa o metterti in contatto con me, scrivi un'email a le.colpe.dei.padri.gambarini@gmail.com. Buona continuazione e buone letture!